Valtellina e Orobie

Valtellina e Orobie

CARATTERISTICHE ITINERARIO

Lunghezza 388 km
Durata 10h 30min
Difficoltà 4 /5
Manto stradale asfalto (buono stato generale)
Moto enduro stradale, turismo, naked, stradale, custom

La Lombardia che non ti aspetti, anche stavolta è in grado di offrirti un itinerario con effetto ‘WOW’. Strade divertenti e contesti unici che regalano soddisfazione metro dopo metro. Certo, per arrivare a gustarsi pienamente questo itinerario, si deve mettere in conto un minimo di “sofferenza”, ma niente di grave. Semplicemente è necessario portare pazienza per affrontare con attenzione le strade di collegamento tra una località e l’altra, abbastanza ‘piatte’ e trafficate anche nel weekend.

Pronti? Si parte!

Lo start è all’uscita del casello autostradale di Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. Un percorso ad anello di 381,45 km e un fondo stradale asfaltato mediamente ben tenuto adatto a tutti i tipi di moto. È possibile affrontarlo tutto d’un fiato anche in modalità slow ride, ma richiede una guida esperta, resistenza, ed essere allo starting point non più tardi delle 7 del mattino. Orario stupendo per partire che evita molto traffico e regala una luce meravigliosa. Tempo previsto comprensivo di pause ‘merenda’ e pranzo, circa 10 ore.

Diversamente, per approfittare pienamente dell’emozione slow ride, si può suddividere l’itinerario in due parti, facendo uno stop per la notte. Anche in questo caso l’attenzione non può mai mancare, ma ci si può concedere un’andatura più in relax, più visite in aziende agricole e pernottare in qualche struttura agrituristica particolarmente charmant.

Allora, che aspettiamo? Via!

Da Grumello ci portiamo verso Villongo per girare, poco prima, in direzione di Foresto Sparso, dove qualche curvetta inizierà a portarci in quota. Lì è consigliatissima una prima tappa per chi volesse vedere un posto meraviglioso e degustare qualche prodotto tipico della bergamasca: il BioRelais Colletto. Da Foresto Sparso si prosegue fino ad arrivare alla provinciale che ci porterà a Gaverina Terme dove le cose si fanno interessanti. La quota si alza, le curve aumentano e il paesaggio è sempre più suggestivo. Si procede verso Albino dove si prende la strada vecchia, un po’ trafficata, per arrivare fino a Nembro e lasciarsi alle spalle il clima da città con obiettivo Selvino. Questa strada è ‘da paura’, con panorami che lasciano senza parole. Il manto stradale è molto buono e consente di procedere con tranquillità. Occhio ai ciclisti, che qui sono più fitti dei moscerini, in alcune giornate.

Dopo una visita del paese, si parte e curva dopo curva ci si porta verso Serina, dove si dovrà proseguire a destra verso Valpiana. Qui siamo in quota ormai e ogni occasione è buona per fermarsi ad ammirare la valle, le meravigliose montagne bergamasche e scattare foto come non ci fosse un domani. Un punto particolarmente interessante è Zambla alta, dove all’occorrenza si può fare una pausa ristoratrice.

Si procede poi, curva dopo curva verso Ponte Nossa e poi via dritti verso Rovetta, una località turistica della Valseriana che merita anche solo per vedere alcune opere di Giovan Battista Tiepolo e Andrea Fantoni situati nelle chiese del centro. Superata Rovetta, si sale verso Castione della Presolana, uno dei celebri centri turistici della Valseriana. Sempre più in alto, si continua verso Colere e Schilpario, in un susseguirsi di curve e paesaggi che chiamano la pausa-scatto. Qui c’è da sbizzarrirsi sia per la piacevolezza della strada sia per gli scorci incantevoli che offrono queste montagne, ricche di piccole aziende dove trovare prodotti tipici della valle da degustare e acquistare.

Una volta arrivati a Schilpario, preparatevi ad una full immersion tutta curve di circa 40 km nella natura per arrivare a Forno Allione attraverso la Strada Provinciale 294 della Val di Scalve (aperta al traffico da maggio a settembre). E’ una strada impegnativa, ma premiante per la sua bellezza, che passa proprio ‘sui piedi’ del Museo della Miniera e del Parco Minerario.

Lasciamo le montagne e ci riposiamo su tratti di strada piana, per raggiungere l’Aprica passando da Edolo, paese ‘spartiacque’ che si trova a metà strada proprio tra l’Aprica e Ponte di Legno. Dopo tutta quella strada piatta, magari vale la pena fare “pausa caffè” fermandosi nel centro del paese, dove troverete anche prodotti delle aziende agricole locali.

Una volta ripartiti alla volta di Morbegno, bisogna passare il valico e scendere sulla Strada Statale dello Stelvio, dove incontriamo Teglio, un piccolo paese simbolo della Valtellina, regno incontrastato dei pizzoccheri per i quali è stata istituita in loco un’Accademia. Dopo un po’ di strada piatta, arriviamo a Chiuro, antico borgo, ricco di storia e tradizioni enogastronomiche, conosciuto dai più per i suggestivi terrazzamenti dei frutteti e dei vigneti, che gli addetti ai lavori definiscono ‘Agricoltura eroica’, proprio per le difficili condizioni nella lavorazione dei campi. A seguire, dopo pochi chilometri, troviamo Sondrio, capoluogo della Valtellina, che superiamo per dirigerci a Morbegno, dove ricomincia la salita. Lasciamo la terra dello “Sfursat”, della bresaola, dei pizzoccheri e delle mele per scalare la vetta e scollinare dalla Valtellina a Bergamo facendo il passo San Marco, a oltre 2mila metri. Una strada che sa far emozionare sia per il meraviglioso paesaggio sia per il ritmo che impongono le curve, come una musica per gli amanti delle due ruote. Arrivati al passo San Marco, è d’obbligo sostare per una foto ricordo da collezionare, e poi via sulla strada del ritorno che ci regala ancora, per oltre 12 tornanti, emozioni e divertimento in stile Slow Ride. Il manto stradale è molto buono ma attenzione perché mancano i guardrail. Una guida prudente è consigliata, anche per godersi la discesa.

Da qui, arrivati a San Pellegrino Terme, teniamo la concentrazione perché inizia il traffico della valle verso la città: le emozioni lasciano il passo lentamente alla frenesia e questo tratto, fino all’autostrada, può essere considerato un semplice “trasferimento”. Ma dopo un viaggio del genere, 20 minuti di ‘sofferenza’ ci possono stare. Buon rientro e buona strada!

Un itinerario stupendo ma complesso perché molto lungo e diversificato, con numerosi cambi di scena che obbligano alla massima prudenza per godersi al meglio l’esperienza.

 

Punto di partenza/arrivo: casello autostradale di Grumello del Monte

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